Bari, la chiesa di San Luca: lì dove si celebra la "Madonna delle percoche"
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venerdì 14 settembre 2018
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di Federica Calabrese
Per questo abbiamo deciso di ritornare nella città millenaria per visitare questi gioielli, così da fornire una compiuta testimonianza delle loro storie e dei tesori celati agli occhi di tanti baresi. Oggi è la volta di San Luca, piccolo luogo di culto eretto nella prima metà del XIII secolo dalla famiglia barese dei Comite.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Situato in una stretta stradina, il tempio giace pressochè nascosto durante tutto l’anno, tranne la mattina dell’8 settembre, quando diventa il fulcro di una grande festa popolare. Questo è infatti il giorno dedicato alla celebrazione della Madonna delle Grazie, santa veneratissima nella città vecchia, la cui statua è conservata proprio a San Luca. Vergine che è anche denominata d l'prquec (delle percoche), per via delle guance rosee che colorano il suo viso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per visitare l’edificio ci muoviamo dal convento di Santa Chiara e imbocchiamo la strada omonima. Superata San Giovanni Crisostomo, proseguiamo per circa 50 metri e poi svoltiamo a destra, in una viuzza vietata al transito delle auto: è strada San Luca, lì dove si affaccia la nostra chiesa. (Vedi foto galleria)
Il monumento, che vive in un angusto spazio circondato da alcune palazzine che lo hanno letteralmente inglobato, si presenta con una facciata bianca frutto di pesanti rimaneggiamenti avvenuti tra il 700 e il 800. È rettangolare e conclusa da una cornice a doppio listello interrotta da due finestre, di cui una monofora. Al di sopra del cornicione è visibile una vecchia campana in bronzo custodita in un piccolo campanile a vela cuspidato. Dei due portali in legno il primo, più piccolo, è sormontato da un architrave su cui si innesta una formella su cui è scolpita la Madonna col Bambino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di entrare scambiamo due chiacchiere con Carmine, che ha allestito davanti alla chiesa un piccolo banchetto con una cassetta delle offerte. «Nel giorno della festa qui viene tutta Bari Vecchia a chiedere una grazia alla Vergine», afferma orgoglioso l’anziano signore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il culto risale al tardo 600, quando la confraternita di San Luca prese anche l'intitolazione di Santa Maria della Finestra, per via del ritrovamento di un'immagine della Madonna che, secondo la leggenda, sarebbe entrata dalla finestra della chiesa. A ricordo dell'avvenuto miracolo, la congrega assunse ufficialmente nel 1777 il patrocinio di Maria Santissima delle Grazie. Da quel momento l’edificio divenne il luogo dove venerare la santa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Varchiamo ora il portale maggiore, per ritrovarci all’interno di un piccolo ambiente chiuso da un soffitto color avorio puntellato da decorazioni floreali bianche da cui scende un moderno lampadario in vetro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A destra dell'altare si trova il simbolo della chiesa: la statua della Vergine con il Bambino, del 1875, avvolta in abiti color pesca con ricami in oro. Mamma e figlioletto hanno la testa coronata e folti riccioli castani e volti dai tratti delicati su cui spiccano evidenti gote rosse. È a questa scultura che si rivolgono da secoli i fedeli per chiedere una benedizione, non prima però di averle baciato il vestito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sopra l’altare maggiore è presente un’altra immagine della Madonna delle Grazie: è una tela risalente al XVIII secolo attribuita al pittore Michele Lapegna. Mentre a sinistra della navata si apre una stanza dove è conservata una teca dorata vuota. «Lì verrà posta la statua, cambiata d'abito, una volta conclusa la festa», ci spiega l'80enne Onofrio, cresciuto nel sottano di fronte alla chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma ora la celebrazione sta per avere inizio. Sono le 10 quando udiamo il suono di alcuni strumenti: sono quelli della banda di Santa Maria che sta intonando una marcia. (Vedi video)
Vibrano anche le campane in bronzo e dopo pochi minuti ritroviamo il tempio colmo di persone, alcune delle quali costrette a rimanere in piedi sull’uscio per assistere alla messa.
Finita la cerimonia i musicisti ricominciano a suonare. La banda a quel punto però si muove e, seguita da decine e decine di persone, parte per un lungo giro attraverso le strade del centro storico, terminando la sua “corsa” in strada Verrone. Qui, di fronte al civico 15, è stato infatti allestito un altarino decorato da lunghi drappeggi azzurri, con una tela e una statuetta dell’Immacolata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E mentre vengono intonate le più svariate melodie, anziane signore si sporgono dai loro balconcini battendo le mani a ritmo di musica. Perché oggi è un grande giorno a Bari Vecchia, quello della “Madonna delle percoche”.
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (di Gianni de Bartolo) la festa della Madonna delle Grazie a Bari Vecchia:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Emanuele Zambetta - Che caruccia, 'sta chiesetta!